Alla vigilia dell’udienza davanti ai giudici amministrativi spazio anche ad un fake, tanto per allungare la telenovela. La battaglia legale si giocherà sul difetto di giurisdizione
PRATI DI TIVO – ‘I sogni son desideri….’ ci cantava Cenerentola nel film della Disney. E’ quanto avrà sognato ai Prati di Tivo, stamattina, qualche operatore turistico, scatenando una ridda di telefonate e di interrogativi, peraltro paradossali, diffondendo la notizia incontrollata di un presunto ritiro di Marco Finori dal giudizio dinanzi al Tar.
Come se non bastasse quanto accaduto finora, negli ultimi tre anni, su questa bistrattata stazione turistica teramana, insomma qualcuno ha pensatodire la sua intingendola di ‘verosimiglianza’ e diffondendola non solo sui social. Ma quale ritiro. Anzi.
Proprio ieri l’imprenditore sambenedettese escluso dalla gara per l’acquisto degli impianti di risalita e dalla gestione degli stessi, ha notificato la propria memoria nel giudizio dinanzi ai giudici amministrativi, in previsione della prossima udienza di mercoledì 8 giugno. In questa, sottolinea come il ricorso dinanzi al Tar sia il percorso giuridico più idoneo, in risposta alle eccezioni sollevate dal collegio legale della Gran Sasso Teramano – composto dagli avvocati Carlo Costantini, Divinangelo D’Alesio, Pietro Referza e Claudio Verini (leggi qui) -, il quale sostiene che il giudice competente non sia quello amministrativo. Disquisizioni in punta di diritto che soltanto il collegio del Tar sarà in grado di confermare o smentire.
Sta di fatto che Finori non ha alcuna intenzione di mollare, avendo come obiettivo la gestione della stagione estiva, che sta già facendo sentire i suoi effetti, come constatato oggi, ma certo non nella ripartenza della seggio-cabinovia.